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BERTINORO
La città dell'Albana e del Sangiovese
Bertinoro, Bartnòra in dialetto romagnolo, si trova sulla cima del monte Cesubeo, a sud di Forlimpopoli e tra Forlì e Cesena. È un comune italiano di circa 10.905 abitanti e appartiene alla provincia di Forlì-Cesena. Da questo comune nasce il torrente Bevàno che sfocia nei pressi di Lido di Classe e la sua foce è l’unica ancora intatta del Mare Adriatico del settentrione e infatti fa parte di un’area protetta (inserita nel Parco del Delta del Po). Qui si possono pescare i gamberi americani, i lucci e le anguille. Si pensa che in origine Bertinoro fosse un rifugio e solo per essere maggiormente al riparo si spostò sulla cima del monte dove si trova attualmente. La città iniziò a svilupparsi con la formazione di mezzi di comunicazione tra la città stessa, Forlì e Rimini; l’avvento del Medioevo fu importante perché con esso arrivò anche la formazione di una rocca con merlature ghibelline che era in grado di riparare Bertinoro anche dagli attacchi più duri. Ai tempi la città si chiamava Castrum Cesubeum e con il regno di Ottone III Castrum Brittinori, al quale gli venne dato dal sovrano il titolo di Contea; da qui in poi la città si chiamerà quindi Bertinoro. Nel 1306 Pino degli Ordelaffi ordinò la costruzione del Palazzo Comunale che ancora oggi si trova di fianco alla rocca e a ridosso della piazza centrale di Bertinoro. E’ alto circa 40 metri ed è composto da diverse sale che si possono visitare: la Sala Magna; la Sala del fuoco, che ha questo nome poiché qui è presente ancora oggi il focolare originale; e la Sala “del Popolo”, dove si riuniva la popolazione per prendere le varie decisioni. Venne costruita anche la Colonna dell’Ospitalità accanto al Palazzo Comunale e nel 1500 la Concattedrale. Quest’ultima, in stile bramantesco, è stata edificata sui resti dell’oratorio di Santa Caterina; tutt’oggi conserva un quadro di Santa Caterina d’Alessandria e un crocifisso di legno che si dice sia stata opera di un pellegrino che lo ricavò da un imponente fico. La Rocca, già sopra menzionata, risale all’anno mille e la sua funzione non era solo quella di difesa, ma era anche un luogo dove si depositavano acqua e provviste, dove vivevano e si addestravano i soldati e anche una prigione. Ospite di questa fortezza fu Federico Barbarossa nel 1177 e anche altri personaggi famosi che erano legati alla famiglia Sforza e Borgia; inoltre oggi è sede del Centro Universitario di Bertinoro e del Museo di Arte Sacra. Altro monumento molto importante della città è la pieve di San Donato, chiesa molto famosa a causa della sua citazione nel canto di Giosuè Carducci (“La Chiesa di Polenta”). La chiesa si trova in una piccola frazione che è quella di Polenta, o anche detta “Polenta di Dante” proprio perché il poeta pose l’interrogativo: “forse qui Dante inginocchiossi?”. L’edificio conserva oggi alcune sue parti originali ma nel 1700 e successivamente nel 1800 venne restaurata, per terminare nel 1898 quando venne costruito il campanile; infine è presente anche la Villa Norina, nella quale vi soggiornò Antonio Canova. Bertinoro però non è ricco solo storicamente parlando, ma anche in modo più generale: molto conosciuto, per esempio, è lo stabilimento termale di Fratta Terme; la città partecipa anche al progetto “Strade dei vini e dei sapori”, le quali strade rappresentano un itinerario enogastronomico e turistico molto significativo; è un centro di produzione del vino principale, dove ci sono i migliori vitigni di albana, sangiovese, ma anche di prodotti tipici come la cagnina e il pagadebit. Bertinoro infine è ricca anche di varie festività: la “Festa dell’Ospitalità” ogni primo week end di settembre; il “Festival Musicale Estivo-JCE” con l’esibizione di gruppi e artisti noti. Importanti sono anche le Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile, organizzate dall’AICCON dal 2001 nel quale vengono affrontati i temi dell’Economia Civile anche grazie ai maggiori rappresentanti del Terzo Settore, Università, Istituzioni ecc..