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MARCO PANTANI
Il pirata
Nel 1995 arriva la vittoria nella tappa di Flumsberg al Giro di Svizzera, ma sono le due tappe (Alpe D'Huez e Guzet Neige) al Tour de France dove preferisce una bandana colorata sul capo al il classico berrettino, Pantani corre con il mito del "Pirata" nasce lì, sulle salite del Tour ed attira l'attenzione del grande pubblico e dei media.
Nello stesso anno vince il bronzo ai Campionati del mondo di Duitama in Colombia, ma è in agguato il primo dramma della sua carriera: il terribile incidente alla Milano-Torino. Le circostanze lo costringono a lunghe cure e a saltare un'intera stagione.
Nel 1997 riprende le gare passando alla Mercatone Uno, ma la sfortuna sembra ancora perseguitarlo: una caduta al Giro (25 Maggio, tappa di Castrovillari) lo costringe al ritiro, poi si riprende al Tour dove vince la tappa dell'Alpe D'Huez e di Morzine.
Il 1998 è l'anno di una straordinaria impresa: Marco Pantani, indomabile in salita, vince il Giro d'Italia (si impone nelle tappe di Piancavallo e Montecampione) e subito dopo vince il Tour de France. In Francia vince le tappe di Plateau de Beille e Les Deux Alpes, prima di arrivare al Parco dei Principi, a Parigi, da trionfatore in maglia gialla.
Con questa impresa Pantani entra a pieno merito nell'élite dei campionissimi che hanno vinto Giro e Tour nello stesso anno.
Il 1999 comincia alla grande: Pantani sembra destinato a dominare ancora in Italia e all'estero. Al Giro si prende la maglia rosa e vince quattro tappe (Gran Sasso, Oropa, Pampeago, Madonna di Campiglio).
Proprio sulle rampe della strada che sale da Pinzolo verso la località delle Dolomiti di Brenta se ne va solo, alla sua maniera, con uno scatto secco, per tutti irresistibile.
E' l'ultima volta che il mondo vede il vero Marco Pantani.
Il mattino dopo quella trionfale vittoria a Madonna di Campiglio, viene fermato: un controllo rivela che il suo ematocrito è troppo alto, fuori norma.
E' un dramma personale che comincia: Pantani si proclama innocente, lascia il Giro che credeva già suo.
L'inattività agonistica che va dal 5 giugno 1999 sino al 22 febbraio 2000 e dal 24 febbraio al 13 maggio 2001, sarà probabilmente la sua condanna. Tuttavia Marco non rinuncia: prova a reagire e a tornare come prima.
Poi ancora incertezze sul futuro. Dimostra di voler tornare a buoni livelli e chiude il suo ultimo Giro, nel 2003, al quattordicesimo posto, malgrado l'ennesima sfortuna di una brutta caduta.
Non va al Tour, ma si ricovera in una clinica vicino Padova, a Giugno, per disintossicarsi e per curare le sue frequenti crisi depressive. E' l'ultima notizia ufficiale, prima della morte.
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Ciao Marco sei sempre con noi.GRANDE!!!!!
Ciao Marco sei sempre con noi.GRANDE!!!!!
ci sono pirati che appiccano il fuoco dove passano, IL PIRATA ( unico ed assoluto ) incediava i cuori. ho marchiato a fuoco il mio cuore e la mia bici col nome DEL PIRATA. le sue imprese mi danno la forza e il coraggio di osare e continuare a pedalare anche quando le gambe non vogliono saperne. quando sono stanco e afflitto, penso a tutti gli infortuni che ha subito IL PIRATA e alla forza di volontà di iniziare tutto da zero, per l'unico scopo che aveva marchiato nella sua mente : Vincere e incendiare i cuori dei sui tifosi. GRAZIE MARCO pirata buono e generoso. tu sei sempre con me ad ogni pedalata, ad ogni salita, ad ogni tornante. mi hai insegnato a soffrire e combattere nello stesso momento.
eri il più grande
avrei desiderio di innalzare una foto di Marco nella salita el Colle delle Finestre il 28 maggio aiutatemi abito a meana di susa e sarò li con tanto affetto amore nostalgia e qualche lacrima, non riuscirò mai a levarmi dal cuore Marco come un amore perso Ciao mamma di Marco
Scrivo con 2 giorni di ritardo. Il 14 febbraio 2011 è stato il settimo anniversario della morte del mitico Marco! Sarai sempre con noi!
Sei stato vittima della società...ke doveva cercare di abbatterti..eri scomodo!.. Rimarrai sempre nel mio cuore!!!...per me eri un grande!!!
forza mamma tonina
Capita che il cuore faccia le bizze e che il cardiologo ti dica: adesso ti calmi e ti limiti per il primo mese a fare della ciclette. Misi la ciclette davanti alla tele ed accompagnai Marco in molte delle sue tappe. Oggi, quando in auto passo sulla A14 altezza di Imola, rallento e saluto sempre il nostro, il mio, il grande Marco.
Ciao Pirata... Mi facevi piangere di gioia quando ti alzavi sui pedali, dal 2004 mi fai piangere di dolore per la tua scomparsa!!! INDIMENTICABILE