Emilio Rosetti

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Emilio Rosetti

Ingegnere Forlimpopolese

Romagnolo DOC, Emilio Rosetti, dopo essersi laureato alla Scuola di Applicazione per Ingegneri di Torino, viene invitato, nel 1865, dal governo argentino a dirigere alcuni corsi del Dipartimento di Scienze Esatte dell’Università di Buenos Aires. 
L’escalation del Rosetti è rapidissima. Dopo soli sette mesi di permanenza, oltre gli insegnamenti di matematica pura e applicata, topografia, geodesia, idraulica, geometria descrittiva, architettura e fisica sperimentale, gli viene affidata anche la cattedra di scienze fisiche matematiche al Collegio Nazionale di Buenos Aires, del quale edificio progetta facciata e vestibolo e vi crea un Gabinetto di Fisica considerato un gioiello in tutta l’America latina. In seno al Dipartimento di Scienze Esatte il Rosetti fonda la Sociedad Cientifica Argentina (1872), che costituisce il cuore pulsante della ricerca, dell’esplorazione e della divulgazione scientifica in Argentina. 
Da questa nasce poi l’Instituto Geografico Argentino, del quale il Rosetti è cofondatore, così come decisivo è il suo contributo alla creazione della Sociedad Paleontologica Argentina. Negli stessi anni egli viene nominato Membro Accademico della Facoltà di Matematica.  
All’insegnamento il Rosetti accompagna l’attività di ingegnere e architetto, che lo vede impegnato nella progettazione del molo e delle tramvie di Paranà, della chiesa della Mater Misercordiae in Calle Moreno, della chiesa e del Palazzo Comunale di San Martin, del monumento, alla Recoleta, dello statista Velez Sarsfield, autore del Codice Civile Argentino. Ma il suo nome è legato soprattutto al progetto di fattibilità per la Ferrovia Transandina, a unire il Cile all’Argentina, vale a dire l’oceano Pacifico a quello Atlantico, la cui opera, complessa e travagliata, fu poi terminata solo nel 1902.
Ritornato definitivamente in Italia nel 1885, nominato Console d’Argentina a Forlì, l’ing. Rosetti asseconda la sua passione più forte partendo per una serie ininterrotta di viaggi che lo porteranno ancora, instancabilmente, da un capo all’altro del mondo: dagli Stati Uniti, all’Africa, dalla Russia all’Oriente e poi in Europa fin negli angoli più remoti. Annota tutto nelle sue “Memorie” di viaggio, testimonianza di grande valore storico non solo della sua esistenza, ma di un’epoca e di un mondo che, a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento, si sta affacciando alla modernità.
  Non meno proficui gli anni nei quali il Rosetti ritorna nella sua terra  d’origine per dedicarsi agli studi di storia locale, effettuando ricerche tra archivi, musei e biblioteche e pubblicando una costellazione di scritti ancora oggi imprescindibili per chi si accosta a tali argomenti. 
Nel 1894, per i tipi di Hoepli, edita La Romagna. Geografia e storia per l’ingegnere Rosetti, che viene considerata ancora oggi la prima opera nella quale i confini della Romagna vengono definiti in modo plausibile. 
   L’ing. Emilio Rosetti muore il 30 gennaio 1908 a Milano. L’elogio funebre viene affidato ad Ernesto Teodoro Moneta, unico premio Nobel per la Pace ricevuto dall’Italia ( 1907), al quale il Rosetti era vicino per ideali e vincoli familiari, avendone sposato la sorella. 
  Dal 1997 la Fondazione Italia Argentina - Emilio Rosetti, voluta e istituita dall’ultima discendente diretta di Emilio, la Sig.ra Diana, si occupa di valorizzare la figura dell’ingegnere forlimpopolese e la sua poliedrica attività, che ne fanno una delle personalità più interessanti della seconda metà dell’Ottocento sia in Italia che all’estero. 

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