STEFANO PELLONI

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STEFANO PELLONI

Il Passatore di Romagna

Il suo vero nome era Stefano Pelloni (1824-1851). La sua storia si è sviluppata nel contesto di una Romagna di metà del XIX secolo spesso attraversata da briganti e uomini di malaffare, che agivano in un contesto sociale di miseria e di malcontento, ma una contingenza a lui favorevole ha fatto sì che il nome del Passatore restasse legato all’immagine idealizzata del bandito gentiluomo che rubava ai ricchi per dare ai poveri. Sulla vita e sulle imprese di Stefano Pelloni, è stato scritto e detto (per non dire inventato) molto. C'è stato chi l'ha definito perverso e bestiale, e chi ne ha cantato le gesta elevandolo al rango di mito. Ancora oggi la sua popolarità è ancora molto alta in Romagna, lo dimostra anche il fatto che l’immagine del Passatore è stata scelta dall'Ente Tutela dei Vini romagnoli come marchio. Della sua leggenda scrisse anche Giovanni Pascoli, che lo definì “Passator cortese”. Stefano Pelloni, prima ancora di essere il bandito che la storia ci ha tramandato, lavorava a seguito del padre, che faceva il traghettatore
(il passatore, appunto) sul fiume Lamone fra i comuni di Bagnacavallo e Russi. Durante questo lavoro conobbe, specialmente di notte, contrabbandieri, banditi e ladri. Fatto sta che egli intraprese quella famigerata carriera delinquenziale che lo portò ad occupare le cronache popolari, e che lo trasformarono in mito folcloristico per via di ben chiari intenti sociali che pare non esistessero affatto. Il bandito Stefano Pelloni per più di due anni, dal 1849 al 1851, dominò i paesi delle Legazioni, vale a dire le province di Bologna, Forlì, Ravenna e Ferrara, sconfinando all'occasione anche nel Granducato di Toscana, tenendo in scacco sia il governo austriaco che quello pontificio. Viste le condizioni d’oppressione in cui versava la popolazione di allora, fra la dominazione papalina da un lato e polizia austriaca dall'altro, chiunque riuscisse a contrastare il potere, anche un feroce bandito, poteva diventare un simbolo, poteva dare speranza, magari mal riposta.
La leggenda popolare, nata in seno and un paese oppresso che nutriva desiderio di libertà e di riscatto, legittimò la figura del Passatore facendo sì che il dibattito sulle vicende della vita di Stefano Pelloni sia tuttora alquanto vivo.

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Data: 20/08/2013 - cotignolo

A me sembra bellissimo che a distanza di 150 e passa anni siamo qui a discutere di un uomo che, poco più che ventenne, ha terrorizzato una "provincia", con motivazioni che sapeva solo lui, quindi per noi insindacabili; ma che importa chi ha scritto la storia, che importa se e contro chi lottava, chi ne ha gonfiato il mito e perchè? Forse nemmeno il Che o Robin Hood erano santi, ma rimangono miti. Io sono orgoglioso di avere il mio mito e penso che alla fine dei conti, vera o no,sia una gran bella storia.

Data: 20/08/2013 - cotignolo

manca capirossi loris all'elenco4ROIL1

Data: 27/12/2010

Chi è quello che scrive il giorno 9/3? Ma se sei analfabeta non puoi evitare di usare strumenti non adatti alla tua condizione?

Data: 21/05/2010

.....facendo delle ricerche ho trovato il vostro sito....molto bello e fatto bene ma nei luoghi nn parla di Brisighella....sarà che ho origini da quelle parti e penso che sia interessante come borgo e caratteristico!!!!

Data: 09/03/2010

come poteva vire da gentiluomo sapendo di essere stato abbandoat apena nat dala madre marhesa edal padre papa pio ix

Data: 09/03/2010

certo dobbiamo attenerci ai dati trasmessi dei ricchi edel clero perche il vero libro ed iveri dati sono stati ritirat ecensurati dallo stato papalino

Data: 25/10/2009

si' era un brigante il mitico passatore,ma spiegatemi cosa erano x i nostri poveri avi romagnoli gli austriaci ma soprattutto lo stato pontificio che li hanno sfruttati,costringendoli ad una vita disumana di grandissima poverta' campi ed ignoranza solo perche' gli faceva comodo!!!!!!!!!!! cosa pensate che non sia mai stato ucciso nessuno della nostra povera gente da loro x dei futili motivi???il passatore non ha fatto ne piu ne meno delle angherie che hanno dovuto subire a quei tempi in piu' ha dato forza e motivazione alle generazioni successive che le cose potevano cambiare!!!!!! quindi evviva la romagna, evviva il sangiovesema soprattutto evviva il passatore

Data: 08/09/2009

il bagno passatore e un locale che anche se prenoti ti tratta male io h prenotato 1 giorno prima x un omrellone e x pranzzare infece ci ha dato sole le straio e non ci a serviti x non e un locale serio e un locale da gente che lavora in nero la margiorparte

Data: 31/07/2009

ho avuto l'ispirazione per fare una scultura del Passatore con i miei rottami.....e la farò .........grazie renato mancini

Data: 19/06/2009

Ricostruire la storia è molto difficile.. noi ci possiamo basare su cose scritte a quel tempo.. ma quasi sempre erano scritte dalla gente ricca (gli altri non sapevano neppure scrivere) quindi chiaramente le notizie si basano di più su cose dette contro di lui che su cose a favore. Un esempio: in che senso la donna era impazzita.. chi lo sà?? Magari dopo non voleva più il marito!! Chiaramente è solo un'ipotesi come tante.. ma considerate che all'epoca una donna che si ribellava al marito o che voleva prendere decisioni per la sua vita, poteva già essere definita pazza! Cmq i documenti scritti talvolta sono da prendere con la dovuta cautela e rapportarli all'epoca e alla mentalità di allora. Per questo motivo non mi sento di difenderlo ma neppure di accusarlo.. tutto ciò che è stato detto di male potrebbe essere una montatura per discreditarlo.. come anche no. Tanto la libertà di stampa fa fatica ad esserci ora.. figurarsi quasi 200 anni fa! Però il fatto che sia rimasto così caro nella memoria popolare, mi fa pensare che per la gente povera fosse, come minimo, uno in grado di farla pagare a chi aveva il potere e i soldi!

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