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GUIDO DA MONTEFELTRO
Il Condottiero Romagnolo
Guido I da Montefeltro, detto anche il Vecchio, nacque a San Leo nel 1223 e morì ad Assisi il 29 settembre 1298. Egli fu un politico, religioso italiano, signore della contea di Montefeltro, ghibellino e un grande condottiero romagnolo. Nella sua vita sposò Manentessa dalla quale ebbe cinque figli tra i quali Federico, che trasmise la successione ai Montefeltro. Nella storia il suo nemico più grande fu Malatesta da Verucchio, che faceva parte della fazione avversaria, la parte guelfa; i due si scontrarono diverse volte ovviamente, ma la prima volta fu nel 1271 dove Malatesta alla fine fu catturato e fatto prigioniero. Un altro storico scontro fu rappresentato dalla nota battaglia di San Proloco, la quale terminò con la sconfitta dei guelfi presso il fiume Senio e la conquista di Cervia da parte di Guido. Egli riportò inoltre la sua prima vittoria su Malatesta a Roversaro, cacciando così l’intera casata dei Malatesta da Cesena; per questo Guido fu elevato all’onore di Capitano del popolo di Forlì e Faenza. Nel 1275 prese la signoria di Ravenna e pensava che i Da Polenta, che erano un famiglia guelfa, avrebbero potuto espandersi; perciò la prima città che voleva attaccare era Faenza. Prese d’assedio il paese di Bagnacavallo e fece costruire una bastia fortificata che la chiamò Cotignola, la quale divenne poi un paese abitato. L’impresa più famosa di Guido però è la Battaglia di Forlì, che è ricordata anche da Dante nella Divina Commedia ( la terra che fe’ già la lunga prova / e di Franceschi sanguinoso mucchio – Inferno, XXVI, 43,44): egli finse la resa della città per poi sconfiggere i nemici e così successe. Nel 1283 però l’esercito alleato del papa sconfisse definitivamente Guido e lo fecero allontanare da Forlì, che era la roccaforte dei ghibellini. Inoltre fu scomunicato dal Papa e fu inviato al confine, prima a Chioggia e poi ad Asti. Successivamente si riappacificò con la Chiesa, rinunciando così alla sua opposizione contro essa e ottenne l’assoluzione da tutte le condanne che aveva subito. Grazie al periodo che passò a Forlì, ripensò al suo passato da sanguinario e decise di convertirsi; il 17 novembre 1296 vestì l’abito francescano e si ritirò in convento ad Assisi, dove visse i suoi ultimi anni.