CANALE EMILIANO ROMAGNOLO

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CANALE EMILIANO ROMAGNOLO

Dal Reno al fiume Uso!

Il Canale Emiliano Romagnolo (C.E.R) compie un percorso che và dal fiume Reno (Sant’Agostino – Provincia di Ferrara), per poi arrivare al fiume Uso (vicino a Rimini). Il progetto di questo canale risale al 1620, grazie alla proposta che l’abate Raffaello Tirelli avanzò al duca Cesare d’Este, di prendere le acque dal Po in modo da irrigare le province di Bologna, Modena, Reggio EmiliaParma e Piacenza. Ma i progetti successivi furono tutti rinviati: nel 1863 il primo fu rinviato per motivi politici; nel 1893 fu rinviato un secondo progetto, ma il nuovo progetto dell’ingegnere Mario Giandotti sarà definitivo nel 1947, dopo essere stato bloccato a causa della seconda guerra mondiale. I lavori iniziarono quindi nel 1955 e questo canale ha ancora oggi un’importanza nazionale; principalmente ha la funzione di risolvere in modo definitivo, i problemi d’approvvigionamento di acque delle province di Ferrara, Ravenna, Bologna, Rimini e Forlì-Cesena. Il Cavo Napoleonico è un canale di 18 km (inizio del XIX secolo), che è molto importante e ha due funzioni: originariamente quella di essere “scolmatore del Reno” e la seconda è quella di alimentare il C.E.R. con acque del Po. Il percorso ben definito del C.E.R. è il seguente: comincia nella zona di Sant’Agostino  per poi passare sotto il Reno, arrivare alla stazione di Crevenzosa (comune di Galliera), poi a quella di Pieve di Cento (comune di Castello d’Argile) fino alla stazione Savio vicino a Mensa (RA). Infine il suo tragitto termina nel fiume Uso a San Mauro Pascoli, nei pressi di Rimini. Vi sono inoltre alcune derivazioni del C.E.R.: il Canalino o C.E.R. Ovest è lungo 16,5 km ed è controllato dalla stazione di pompaggio di Sant’Agostino ovest; i Canali Riolo e Botte invece permettono e garantiscono l’irrigazione dei territori  della bassa pianura bolognese; infine lo sbarramento mobile Volta Scirocco (Mandriole – RA), evita il riflusso delle acque salate dall’Adriatico e inoltre alimenta gli acquedotti industriali e civili di Ravenna e il complesso petrolchimico della società “Enichem”.

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