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CAVEJA
Il Simbolo della Romagna
La Caveja aveva la funzione di bloccare il giogo, portato dai buoi, al timone dell’aratro o del carro, allo scopo di evitare al timone di slittare in caso di rallentamento improvviso. Ma non solo. La Caveja, in un’epoca permeata da tradizioni scaramantico-religiose, aveva assunto il ruolo di oggetto quasi magico da utilizzare a fini propiziatori. Infatti la Caveja veniva utilizzata in rituali specifici, ad esempio, per riconoscere il sesso dei nascituri, per scongiurare l’arrivo di un temporale, per proteggere il raccolto, a fini propiziatori nelle case degli sposi novelli, per liberare chi fosse colpito dalla “fattura”, per attirare e catturare le api, inoltre, durante il periodo della Settimana Santa, gli anelli della Caveja venivano legati, come avveniva per le campane della chiesa, dal Giovedì fino al Sabato Santo.
La Caveja è costituita da un’asta di acciaio saldata ad un’apice (pagella) decorata da immagini simboliche e da anelli “musicali”. I simboli più diffusi, inseriti fra elementi decorativi, erano quelli del Gallo, della Mezzaluna, del Sole, dell’Aquila e alcuni simboli cristiani come la Croce e la Colomba
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Viva la caveja!
Ciao a tutti, io sono Andrea da Bologna ma, quando vengo in Romagna, specialmente in inverno, mi sento proprio a casa, tra Amici!Volevo raccontarvi questa storia:tempo fa, lavorando in una discarica vicino a Bologna, dove vengono portate le ceneri degli inceneritori, vedo spuntare tra le ceneri dei rifiuti, confusa tra ferri arrugginiti e altri oggetti di metallo, prprio una caveja!!Un po' deformata, completamente bruciacchiata ma con ancora tutti gli anelli.L'ho sabbiata e, aimè, verniciata con una vernice sintetica ed ora, troneggia in casa mia.Dicono porti bene...la mia, forse,che è emersa dalle ceneri come una Fenice, lo porta di sicuro!E comunque, è sempre bello raccontare che cos'è, a chi non lo sa.Ciao Romagna!
La caveja è un indiscutibile simbolo di romagnolità e come tale è giusto che sia preservato e conservato. Ma la memoria è labile e se non la si rinfresca col tempo si perde. Giusto quindi il lavoro di una vita di studio e applicazione pratica per far conoscere al mondo questa nostra cultura. Questo era, e ancora è, il sogno della mia vita. Purtroppo tutto ciò che è stato fatto è testimoniato solo da supporti cartacei come foto, libri e giornali. Internet è un mezzo relativamente nuovo rispetto al secolo scorso, potentissimo al punto che in pochi secondi le notizie fanno il giro del mondo, ed è per questo che, nonostante l'età, mi sto approcciando alla tecnologia informatica. Approfitto per riportare uno stralcio della prefazione del dott. Michele Leoni ad un mio libro del 1993 intitolato "La caveja dagli anell - Il gioiello di Romagna": "....Ora, nell'epoca dell'automazione e della tecnologia, che hanno superato l'ingegno e la bravura dell'operatore singolo, la caveja sopravvive, si sublima nella memoria, diviene folklore ed esempio antico, e da idea artigianale si nobilita in punto d'arte. Vittorio Ghetti, rigorosamente romagnolo, l'ha valorizzata ed elevata a gioiello emblema......". Se chi di dovere mi concederà benevolmente il tempo necessario ne potremo riparlare, per ora un caro saluto a tutti i Romagnoli e non che si sono apprestati a leggere queste mie righe. Vittorio
la caveja il simbolo della romagna,assieme al gallo!ma non un gallo qualunque ma il fiero pennuto che un tempo era sovrano incontrastato delle aie romagnole:IL POLLO ROMAGNOLO!!questa razza era allevata sopratutto nei poderi a mezzadria,visto che si trattava di un animale semi-autonomo:la notte trovava riparo sugli alberi(soprattutto i gelsi ovunque presenti attorno alle aie),spesso nidificata nei campi al riparo di siepi o boschetti.dal dopoguerra,com lo spopolamento delle campagne e la nascita di industrie avicole,si è puntato su razze selezionate per la produz di carni e uova e il galletto della caveja è stato così sostituito(infatti pesa 2/3kg.rispetto ai polli da carne di 5/6kg),detesta stare al chiuso e quì non produce uova.così a causa del suo abbandono,ha rischiato l estinzione,pero' grazie a un ente formato da allevatori custodi dal2007si è ripreso ad allevare(allo stato libero)il gallo della caveja!!!ne erano rimasti pochi esemplari presso la casa colonica di un contadinodi cesena e adesso grazie all impegno di gente appassionata potremo risentire il nostro galletto cantare e perchè no,magari anche vederlo appollaiato sulla caveja , del resto è questo il suo posto!!!!!!!!
Per festeggiare la caveja a Lugo facciamo anche il palio con il tiro alla fune a 4.Bellissimo da vedere!
Indipendentemente da ogni possibile interpretazione ritengo che la CAVEJA sia, a tutt'oggi, un oggetto di culto, perchè affascina. Basta osservarla un attimo per sentirsi a Casa: non fra quattro mura, ma nel Cuore della Romagna tutta. Auguri di buon Natale. A presto Caterina biondi.
Ma lo sai che ho perso il suo numero? Ora farò di tutto x trovarlo, poi quando l'avrò trovato ti farò sapere, W la Romagna!
Salve, ho letto in qualche commento che c'è qualcuno a Gatteo che riproduce la "caveja" gradirei sapere l'indirizzo o email .. grazie.
Veramente,secondo mè, sarebbe giusto dire che quella di cui parlate è la"caveja sunaina".Normalmente però non si usava con le bestie da lavoro.Con le bestie da lavoro si usava una caveja che non produceva suoni,non aveva anelli,aveva solo qualche riccio di decoro in quanto il rumore si diceva facesse diventare sorde le povere mucche,o buoi,che se la trovavano propri vicino all'orecchio.Anche il campanaccio si dice che creasse lo stesso problema.Av salut tot:bel e brot.
Mi sapreste indirizzare dove e' possibile acquistare una Caveja da regalare per abbinamento con giogo originale eredita' di famiglia. Grazie